Ottimizzare il Clima Aziendale: 

un approccio psicologico per imprenditori illuminati

Nel mondo frenetico degli affari, dove strategie e bilanci dominano il panorama imprenditoriale, c’è un aspetto spesso sottovalutato ma fondamentale: il clima aziendale. Questo concetto, che si riferisce alla qualità dell’ambiente di lavoro e alle relazioni interne all’azienda, può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un’impresa. Un clima aziendale ottimale non solo migliora la produttività ma riduce anche il turnover e i conflitti interni. 

Il Clima Aziendale: uno spettro di stati emotivi

Il clima aziendale può essere visto come un continuum di stati emotivi che variano da stress a comfort a motivazione. I collaboratori motivati sono quelli che trovano sfide allineate alle loro competenze e hanno chiari percorsi di crescita, il che li porta ad essere energicamente coinvolti nelle attività aziendali. Al contrario, coloro che si trovano in uno stato di comfort tendono a svolgere compiti al di sotto delle loro capacità, risultando in una minore stimolazione e crescita professionale. Peggio ancora, i collaboratori stressati si trovano ad affrontare sfide che superano le loro attuali capacità, il che può portare a burnout se non adeguatamente gestito.

Quanto incide un buon clima aziendale

Il clima aziendale non è solo una questione di benessere dei dipendenti, ma ha un impatto diretto sulle prestazioni finanziarie e sulla produttività dell’azienda. Uno studio riportata dalla Harvard Business Review ha rivelato che le aziende con un clima aziendale positivo hanno registrato un aumento del fatturato fino al 22%. Questo perché un ambiente di lavoro positivo favorisce la motivazione e l’impegno dei dipendenti, che si traducono in un servizio clienti migliore, maggiore fedeltà dei clienti e un’immagine aziendale più positiva. È dimostrato infatti che i clienti sono più propensi a fare affari con aziende che dimostrano di prendersi cura dei propri dipendenti.

Inoltre, le aziende con un alto coinvolgimento dei dipendenti registrano un aumento della produttività fino al 41%. I dipendenti che si sentono valorizzati e supportati sono più propensi a dare il massimo sul posto di lavoro, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi aziendali e al successo complessivo dell’impresa.

Altro dato importante da tenere in considerazione è il turnover, il tasso di rotazione del personale, che è un costo significativo per le aziende. Oltre ai costi diretti associati alla sostituzione dei dipendenti, il continuo cambio di personale può avere un impatto negativo sull’unità del team, sulla continuità operativa e sulla reputazione aziendale. Un clima aziendale positivo può infatti contribuire a ridurre il turnover. 

Strumenti e tecniche per analizzare e modificare il clima aziendale

Fortunatamente, esistono strumenti e tecniche efficaci per analizzare e migliorare il clima aziendale. Le indagini sul clima organizzativo, le interviste con i dipendenti e l’analisi dei dati possono rivelare i livelli attuali di motivazione, comfort e stress. Interventi come la formazione mirata possono trasformare collaboratori stressati in motivati, fornendo loro le competenze necessarie per affrontare le sfide attuali. Allo stesso modo, ridefinire i ruoli dei collaboratori in comfort può spingerli verso sfide più stimolanti, alimentando la loro motivazione.

Strategie per Favorire un Buon Clima Aziendale

Creare una buona condizione lavorativa è una responsabilità fondamentale per il titolare di un’impresa. Ci sono diverse strategie e iniziative che un titolare può adottare per promuovere un ambiente di lavoro positivo e costruttivo tra i collaboratori, ad esempio:

  • una comunicazione aperta e trasparente con canali di comunicazione in cui i dipendenti possano esprimere le proprie opinioni, idee e preoccupazioni senza timore di ripercussioni.
  • il riconoscimento e premi per celebrare i successi e i contributi dei dipendenti. Questo può includere premi monetari, certificati di riconoscimento o eventi aziendali speciali.
  • la formazione e lo sviluppo offrendo opportunità per aiutare i dipendenti a crescere e ad acquisire nuove competenze come corsi di formazione, workshop e programmi di mentoring.
  • le attività di team building per migliorare la coesione del gruppo e promuovere un senso di appartenenza come ad esempio eventi sociali, ritiri aziendali e progetti di gruppo.
  • il work-life balance offrendo orari di lavoro flessibili, opzioni di telelavoro e politiche di congedo adeguate.
  • il coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni aziendali attraverso gruppi di lavoro, comitati consultivi e sessioni di brainstorming; questo può aumentare il senso di appartenenza e la motivazione.

Un Investimento Necessario per il Futuro

Investire nel miglioramento del clima aziendale è essenziale per il successo a lungo termine di un’impresa. Un ambiente di lavoro positivo non solo migliora la soddisfazione e il benessere dei dipendenti, ma porta anche a migliori risultati finanziari e a una maggiore competitività. Gli imprenditori che si impegnano a creare e mantenere un buon clima aziendale vedranno i benefici riflettersi nella produttività, nella redditività e nella fidelizzazione dei dipendenti.

E tu conosci i tuoi collaboratori e misuri il clima aziendale?

Il nostro studio, grazie ad una consulenza basata sullo strumento scientifico Cruscotto di ControlloⓇ, può accompagnarti in questo percorso ed esplorare come questi strumenti e tecniche possano essere implementati nella tua realtà aziendale e garantire un ambiente di lavoro ottimale e sostenibile.

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Il Business Plan Forward-Looking:

una guida strategica per l’impresa del futuro

Nell’era moderna del business, il successo di un’impresa non si misura solo attraverso il suo attuale rendimento economico, ma anche attraverso la sua capacità di anticipare e adattarsi ai cambiamenti futuri. In questo contesto, il Business Plan si rivela essere non solo un documento fondamentale per startup e aziende strutturate, ma anche una mappa strategica che indirizza l’impresa verso un futuro sostenibile e in crescita. Le linee guida per la redazione del Business Plan, elaborate dall’ODCEC di Milano, mettono in evidenza l’importanza di un approccio forward-looking nel delineare le strategie aziendali. Questo approccio, che guarda oltre l’orizzonte immediato, è essenziale per navigare in un ambiente di mercato sempre più dinamico e incerto.

Mentre tradizionalmente i Business Plan si sono concentrati su dati storici e analisi retrospettive, l’attuale panorama economico richiede una visione che sia proiettata verso il futuro. Un BP forward-looking non solo descrive dove si trova attualmente un’azienda, ma esplora anche dove potrebbe arrivare, anticipando sfide, opportunità e tendenze emergenti. Questo tipo di pianificazione permette alle imprese di presentarsi agli istituti di credito non solo con solide basi presenti, ma anche con una chiara prospettiva di crescita e sviluppo futuro.

Si tratta di un cambiamento di paradigma, da una visione statica e limitata nel tempo, a una dinamica e evolutiva, che abbraccia pienamente la complessità e la fluidità del mondo degli affari moderno.

L’Essenza del Business Plan

È essenziale per una buona pianificazione strategica e una gestione operativa attenta e funge da bussola per le decisioni aziendali, garantendo che ogni passo sia allineato con gli obiettivi a lungo termine dell’azienda. La sua importanza trascende la semplice acquisizione di finanziamenti, toccando aspetti cruciali come la gestione del rischio, l’allocazione delle risorse e l’identificazione di nuove opportunità di mercato.

Ma oltre a essere una guida interna, il BP è utile anche come potente strumento di comunicazione con parti esterne come investitori, banche e potenziali partner. Un business plan ben articolato trasmette sicurezza e professionalità, aumentando la credibilità dell’azienda agli occhi degli stakeholder esterni.

Redatto in conformità con le linee guida dell’ODCEC di Milano, un BP con un approccio forward-looking riesce ad anticipare le tendenze future, pianificare gli scenari emergenti e prepararsi per le sfide imminenti.

Perché un Approccio Forward-Looking è Cruciale

Il cuore dell’approccio forward-looking è la possibilità di avere una visione preventiva e adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato, fondamentali per il successo a lungo termine di un’impresa, e le linee guida dell’ODCEC di Milano lo enfatizzano come elemento cruciale nella redazione di un BP.

Un approccio forward-looking infatti implica una comprensione profonda dei cambiamenti potenziali nel mercato, nelle tecnologie, nella normativa e nei comportamenti dei consumatori. Questo tipo di visione permette alle imprese di sviluppare strategie non solo reattive, ma proattive, posizionandosi in modo ottimale per cogliere opportunità future e mitigare i rischi emergenti.

Le linee guida dell’ODCEC di Milano mettono in luce come un BP forward-looking possa ridurre l’asimmetria informativa tra le imprese e gli istituti di credito. Presentando una chiara prospettiva sul futuro finanziario dell’azienda, le imprese possono dimostrare agli istituti di credito la loro capacità di crescita e stabilità a lungo termine, aumentando così le possibilità di ottenere finanziamenti.

Quali sono quindi i benefici di un Business Plan ben redatto?

Un business plan accuratamente redatto offre numerosi vantaggi non solo per l’accesso al credito, ma anche per la gestione complessiva dell’impresa. Secondo le linee guida dell’ODCEC di Milano:

  • E’ una guida strategica e operativa: il BP è una roadmap chiara per le decisioni aziendali, aiuta a definire gli obiettivi a breve e lungo termine, stabilendo piani d’azione concreti e misurabili. Serve come una bussola per orientare tutte le attività dell’impresa, assicurando che siano allineate con la visione e gli obiettivi generali.
  • E’ un ottimo strumento per la Ricerca di Finanziamenti: presentando una visione chiara e sostenibile del futuro finanziario, il BP migliora la credibilità e la fiducia degli istituti di credito nell’impresa.
  • Migliora la comunicazione interna ed esterna: è essenziale per comunicare efficacemente gli obiettivi e le strategie aziendali sia all’interno dell’organizzazione che con stakeholder esterni.
  • E’ un valido documento per valutazioni delle prestazioni aziendali: il confronto periodico tra i risultati effettivi e le previsioni del BP permette di identificare scostamenti, valutare l’efficacia delle strategie adottate e apportare correzioni tempestive.

Ma noi consulenti aziendali siamo necessari o no?

Certamente che lo siamo!

I consulenti aziendali apportano competenze specializzate e una prospettiva esterna preziosa; possono aiutare a identificare punti di forza e debolezza, valutare opportunità di mercato, e assicurare che il documento sia allineato con le tendenze attuali e future del settore.

Il contributo di un consulente di fiducia è cruciale per garantire che il BP non sia solo un documento statico, ma uno strumento dinamico e adattabile. Esso infatti deve evolvere insieme all’impresa e al suo ambiente di mercato. La sua revisione e aggiornamento periodici sono essenziali per assicurare che rimanga rilevante e utile. Questo include l’adattamento alle nuove condizioni di mercato, ai cambiamenti tecnologici e alle opportunità emergenti.

Una collaborazione continua con il proprio consulente può agevolare l’impresa a mantenere il proprio BP aggiornato e allineato con gli obiettivi a lungo termine fornendo insight preziosi e consigli pratici per la gestione del cambiamento e lo sfruttamento di nuove opportunità.

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L’Analisi SWOT

L’analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica utilizzato per valutare i punti di forza (strengths), i punti di debolezza (weaknesses), le opportunità (opportunities) e le minacce (threats) di un progetto o di un’organizzazione con lo scopo di aiutare le aziende a identificare fattori interni ed esterni che possono influenzare il loro successo.

Nello specifico i punti di forza si riferiscono alle competenze distintive, ai vantaggi competitivi, alle risorse e alle capacità che un’organizzazione possiede come ad esempio una forte brand reputation, un accesso privilegiato alle migliori risorse naturali o un team di vendita esperto.

I Punti di debolezza rappresentano le aree in cui l’organizzazione potrebbe migliorare o i punti in cui è svantaggiata rispetto ai concorrenti. Questi potrebbero essere ad esempio le strutture obsolete, mancanza di diritti di proprietà intellettuale, o un grande turnover del personale

Le opportunità riguardano i fattori esterni che l’organizzazione potrebbe sfruttare a suo vantaggio, come un mercato emergente, l’innovazione tecnologica o una deregolamentazione del settore.

Le minacce infine sono quei  fattori esterni che potrebbero presentare sfide per l’organizzazione come un nuovo competitor sul mercato, un’inflazione crescente o un aumento delle barriere commerciali.

Perchè è importante fare un’analisi SWOT

I motivi sono molteplici. Vediamoli: 

  1. fornisce una chiara visione dei punti di forza e debolezza dell’organizzazione. In particolare dà un quadro completo dell’attuale posizione dell’impresa sul mercato e permette ai dirigenti di vedere dove si trovano ora e cosa potrebbe aspettarli in futuro. Identificare i punti di forza consente all’impresa di costruire su di essi mentre riconoscere i punti di debolezza offre l’opportunità di affrontarli o pianificare intorno ad essi. 
  • Aiuta a identificare opportunità e minacce, permettendo di reagire in modo proattivo. L’analisi delle opportunità infatti può rivelare nuovi mercati, nuovi segmenti di clientela o nuove linee di prodotto. Mentre migliorare la gestione del rischio e riconoscere le potenziali minacce, aiuta l’impresa a sviluppare piani per mitigarle o evitarle del tutto. Questo potrebbe includere l’assunzione di assicurazioni, la diversificazione dei fornitori o la modifica delle operazioni aziendali.
  • Promuove la discussione e il pensiero critico all’interno dell’organizzazione.

Approfondire l’analisi SWOT non è un processo isolato o esclusivamente tecnico.

È, piuttosto, un esercizio collaborativo che coinvolge diversi reparti e livelli gerarchici dell’organizzazione. Diversi dipartimenti infatti possono avere visioni differenti su ciò che costituisce un punto di forza o una minaccia e queste diverse prospettive promuovono il dialogo aperto e il confronto . Questo dialogo può portare a una maggiore comprensione delle sfide e delle opportunità dell’organizzazione, nonché a un maggiore allineamento tra i reparti. Inoltre fare l’analisi SWOT stimola le persone a valutare criticamente l’organizzazione e il suo ambiente. Questo tipo di riflessione può portare a intuizioni profonde e soluzioni innovative che potrebbero non emergere in un contesto meno strutturato.

  • Migliora la presa di decisioni: l’analisi SWOT fornisce una base solida per prendere decisioni. Offre una struttura per valutare le potenziali decisioni in termini di come sfruttare i punti di forza, come affrontare i punti di debolezza, come capitalizzare sulle opportunità e come mitigare le minacce.
  • Ottiene maggiore coinvolgimento e collaborazione: quando un’impresa conduce un’analisi SWOT, spesso coinvolge diversi reparti e stakeholder. Questo può promuovere una maggiore comprensione tra i reparti, incoraggiando la collaborazione e garantendo che tutti siano sulla stessa lunghezza d’onda in termini di obiettivi e sfide.
  • Funziona come base per lo sviluppo di strategie future: se condotta accuratamente, la SWOT fornisce un quadro dettagliato dell’attuale posizione strategica dell’organizzazione e delle potenziali direzioni future. L’analisi può rivelare aree che necessitano di rinforzi o miglioramenti. Ad esempio, se un punto di debolezza è una scarsa presenza online, la strategia futura potrebbe concentrarsi sull’espansione digitale. Mentre molte aziende si concentrano sull’orizzonte a breve termine, l’analisi SWOT può aiutare a guardare oltre, offrendo una visione a lungo termine. Questo può aiutare l’organizzazione a posizionarsi meglio per il successo futuro.
  • Fornisce un aiuto nella pianificazione strategica: per far sì che l’analisi SWOT sia uno strumento davvero utile e abbia un impatto tangibile è necessario tradurre i dati dell’analisi in azioni concrete attraverso la definizione di obiettivi chiari e misurabili, lo sviluppo di tattiche e piani d’azione per raggiungere gli obiettivi prefissati, l’assegnazione delle risorse come il capitale, il personale, poichè l’organizzazione deve decidere dove e come assegnare queste risorse per ottenere il massimo impatto e dopo un certo periodo è fondamentale rivedere la strategia e la sua efficacia. Ciò potrebbe portare a nuovi insight e potrebbe essere necessario rivedere le scelte o l’approccio.

Si ma come si fa nel concreto l’analisi SWOT? 

Per prima cosa è necessario raccogliere le informazioni. Iniziamo ad identificare gli obiettivi dell’analisi e raccogliamo informazioni pertinenti sia sull’ambiente interno che esterno dell’organizzazione.

Stiliamo una lista dettagliata in cui indichiamo i punti di forza, di debolezza, le minacce e le opportunità dell’impresa cercando di essere il più obiettivi possibile. 

Una volta compilata la lista valutiamo e assegnamo le priorità a ciascun elemento in base alla sua rilevanza e al potenziale impatto. Ora  usiamo l’analisi SWOT per sviluppare strategie che possano sfruttare i punti di forza, affrontare i punti di debolezza, sviluppare le opportunità e neutralizzare o limitare le minacce.

In sintesi, l’analisi SWOT non è solo un esercizio di valutazione, ma un catalizzatore per la comunicazione interna, la riflessione profonda e la pianificazione strategica. Agisce come un ponte tra l’attuale situazione dell’organizzazione e le sue aspirazioni future, offrendo una strada chiara per muoversi da dove si trova ora a dove vuole essere in futuro.

Come per ogni strumento però, il suo valore è determinato dalla qualità delle informazioni inserite e dalla capacità di agire in base ai risultati. 

La tua impresa fa costantemente l’analisi SWOT?

Il nostro Studio con il servizio di consulenza basato sullo strumento scientifico Cruscotto di ControlloⓇ, il software numero uno in Italia basato sulla Balanced Scorecard, è in grado di creare un’analisi SWOT dettagliata della tua impresa e aiutarti ad avere una implementazione strategica traducendo le informazioni in azioni concrete e risultati misurabili. 

Come misuri i KPI della tua impresa?

I Key Performance Indicators sono indicatori chiave di performance necessari per misurare lo stato di avanzamento di obiettivi fissati in precedenza e consentono di valutare le prestazioni di un’organizzazione. 

I risultati economico-finanziari evidenziati nel bilancio scaturiscono e sono diretta conseguenza delle azioni quotidiane compiute in azienda. Ad esempio se si vuole è necessario attivarsi con delle azioni concrete, ad esempio suonare dei campanelli. Se ogni 5 campanelli suonati si vende un’aspirapolvere questo significa che per vendere 100 aspirapolveri dovrò suonare 500 campanelli.  Il KPI in questo caso è il numero di campanelli suonati. 

La conseguenza dell’azione del suonare i campanelli è il ricavo economico presente nel bilancio che quindi non dipende da un colpo di fortuna o sfortuna ma è esattamente la conseguenza di un’azione. Il controllo non va applicato ai numeri di bilancio ma ai KPI. 

Il loro obiettivo è fornire informazioni chiare e misurabili sulla performance dell’azienda che possano consentire all’amministratore di prendere decisioni consapevoli per un tempestivo miglioramento dell’attività e raggiungere gli obiettivi prefissati.

I KPI cambiano a seconda del contesto e del settore di attività e possono essere sia qualitativi che quantitativi. Riguardano diverse aree come le vendite, il marketing, la produttività, la qualità, il servizio clienti, la gestione delle risorse umane e così via.

Vengono utilizzati anche  per monitorare il progresso nel tempo e per confrontare i risultati con i benchmark o gli standard di settore.

Una corretta definizione e misurazione dei KPI è fondamentale per l’azienda per poter prendere decisioni basate sui dati e per guidarla verso il miglioramento continuo delle prestazioni. E’ da aggiungere anche che 

Per un’azienda è importante selezionare i KPI più rilevanti 

in base alla propria attività e allineati con gli obiettivi strategici.  

Esistono comunque KPI comuni a molte aziende, come ad esempio: 

  • Margine di profitto (lordo o netto)
  • Clienti acquisiti o tassi di retention
  • Costo di acquisizione del cliente 
  • Tasso di conversione
  • Produttività dei dipendenti
  • numero azioni per vendere

A differenza dei KPI quantitativi, quelli qualitativi si concentrano su misurazioni legate alla qualità delle prestazioni aziendali come:

  • la soddisfazione del cliente: misura la loro percezione e la soddisfazione rispetto al prodotto, al servizio o all’esperienza complessiva offerta dall’azienda.
  • la qualità del prodotto: valuta la conformità del prodotto o del servizio rispetto agli standard di qualità predefiniti
  • la reputazione del marchio: misura la reputazione e l’immagine tra clienti, partner commerciali o il pubblico in generale. il coinvolgimento dei dipendenti: valuta il coinvolgimento, la motivazione e la soddisfazione attraverso sondaggi, feedback o valutazioni. 
  • l’innovazione e la capacità dell’azienda di generare nuove idee, soluzioni o prodotti innovativi. 
  • la responsabilità sociale e l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale o l’impatto sociale positivo. 
  • la formazione: elemento cruciale per lo sviluppo delle competenze e delle conoscenze del personale. Misura le competenze acquisite, la loro applicazione in ambito professionale e l’impatto sulle prestazioni aziendali
  • l’ affidabilità dell’area approvvigionamento: può avere un impatto significativo sulla redditività, sull’efficienza operativa e sulla soddisfazione del cliente. rispettare i tempi di consegna, la precisione degli ordini, la corretta gestione dei fornitori, 
  • la qualità delle riscossioni (affidabilità area amministrazione):per misurare l’efficacia del processo di riscossione dei pagamenti da parte dei clienti o dei debitori.  monitoraggio della qualità di questo processo può aiutare a valutare l’efficienza, l’efficacia e la gestione del rischio finanziario.
  • l’aumento e fidelizzazione parco clienti: un solido portafoglio di clienti fedeli è fondamentale per la crescita e il successo a lungo termine. Diverse sono le strategie che si possono applicare come offrire una customer experience eccellente, creare programmi fedeltà e un sistema a premi, raccogliere feedback e ascoltare i loro suggerimenti o  aprirsi a nuovi segmenti di mercato, il miglioramento continuo 

Ovviamente questi sono solo alcuni esempi di KPI, ma è importante personalizzare gli indicatori in base alle esigenze specifiche dell’azienda e all’obiettivo che si intende misurare, così come stabilire criteri di misurazione chiari e oggettivi per garantire una valutazione accurata delle prestazioni qualitative.

E’ fondamentale inoltre mettere in evidenza che la lettera c, comma 3, art. 3 della Riforma della Crisi ha introdotto i kpi qualitativi come dati obbligatori per poter rilevare un eventuale stato di crisi dell’impresa 

Identificare e monitorare i KPI adatti alla propria attività è possibile con il nostro servizio di consulenza basato sullo strumento scientifico Cruscotto di ControlloⓇ, il software numero uno in Italia basato sulla Balanced Scorecard in grado di tenere costantemente sotto controllo i KPI della tua azienda e analizzare le informazioni qualitative che influenzano il risultato che soltanto in un secondo momento andranno ad incidere sul bilancio. 

E tu come misuri i KPI della tua impresa?

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Conosci il R.O.I.? Seguici e migliorerai la tua performance aziendale

Uno dei migliori strumenti che si possono utilizzare nella gestione aziendale è sicuramente il ROI. 

L’acronimo R.O.I. sta per  Return On Investments, ovvero Ritorno sugli Investimenti, ed è un indice fondamentale utilizzato nell’analisi di bilancio per controllare l’equilibrio economico aziendale di un’impresa; il ROI indica infatti  il profitto di un investimento derivante dal capitale investito su di esso.

Conoscere tale indice ha un’importanza rilevante sia per ragioni di gestione interna dell’impresa che per eventuali investimenti da parte di esterni.

Essere consapevoli infatti delle performance delle singole aree aziendali rispetto agli investimenti intrapresi consente all’imprenditore di conoscere su quali reparti dell’impresa è bene investire maggiormente o controllare i costi. Inoltre il ROI dà la possibilità di fare un’analisi dettagliata delle performance degli investimenti sulle varie annualità, consentendo eventuali investimenti futuri sulla base dei successi degli anni precedenti. 

Con il ROI è possibile fare anche un’analisi benchmark. Infatti si potrebbero scaricare i bilanci dei concorrenti e mettere a confronto i vari indici ROI con l’obiettivo di valutare il rendimento del proprio operato aziendale rispetto ad altre imprese all’interno del mercato di appartenenza ma anche analizzare il ROI dei clienti per valutare la loro solidità.

Fondamentale anche nel marketing perché, grazie al ROI, è possibile vedere quale attività promozionale ha consentito maggiori profitti rispetto ad altre e quindi puntare su esse piuttosto che altre. 

Questo ci fa capire come misurare ed analizzare il ritorno sull’investimento della propria impresa possa far sì che le sue prestazioni possano migliorare.

Ma, come già introdotto, oltre che da un punto di vista interno il ROI è un indicatore rilevante anche per investitori esterni all’impresa. Può infatti mostrare quanto quel determinato business porti ad un ingresso di denaro in azienda e la renda quindi appetibile per il mercato. 

C’è da aggiungere che a partire dal 2019 il ROI e’ divenuto obbligatorio per legge; l’art. 2086 c.c., comma 2, conferma infatti che l’impresa debba avere un attento monitoraggio. Il ROI quindi costituisce un importante KPI per dimostrare il raggiungimento o meno degli obiettivi aziendali prefissati e permette di sfruttare le sue indicazioni nelle scelte strategiche di gestione aziendale.

E tu…sai qual è il ROI della tua impresa?

Il nostro Studio, grazie al Cruscotto di ControlloⓇ,  primo e unico software cloud in Italia basato proprio sulla Balanced Scorecard, è in grado di misurare il tuo ROI anche con cadenza mensile e analizzare le informazioni qualitative che influenzano il risultato che soltanto in un secondo momento andranno ad incidere sul bilancio. 

Grazie al servizio POWER ROI il nostro studio può aiutarti ad analizzare il ROI della tua impresa grazie a tre semplici step – Analisi, Diagnosi, Cura – nel pieno rispetto dell’art. 2086, comma 2. 

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Ordinanza n. 2172 Corte di Cassazione

Il 24/01/23 la Corte di Cassazione ha emesso l’ordinanza n. 2172 in cui ha rigettato il ricorso di due amministratori che la Corte d’Appello di Venezia aveva condannato per mala gestio. Gli amministratori in questione erano stati assolti dal reato di bancarotta semplice di un’azienda fallita, il curatore non aveva impugnato la sentenza ma richiesto i danni per la violazione dei doveri gestori sulla base dell’ex art. 2476.

Ecco il fatto. Un’impresa, gravemente indebitata e senza adeguati assetti, organizzativi, amministrativi e contabili, era stata acquistata da terzi. 

Nulla di strano se non fosse per il fatto che gli amministratori, al momento dell’acquisto, avrebbero dovuto misurare gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili e nel caso in cui non li avessero riscontrati avrebbero dovuto dotarne l’azienda. Verrà poi dimostrato che anche tale mancanza abbia contribuito al dissesto. 

Con questa sentenza la Cassazione dice chiaramente che dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili è un dovere gestorio degli amministratori e la mancata ottemperanza ne comporta un risarcimento da un punto di vista civile per il danno causato a terzi, in questo caso ai creditori. Ancora una volta il più alto grado di giudizio ribadisce che un’azienda deve essere gestita secondo un cosiddetto Judgment assessment Rule in grado di misurare dati qualitativi, come la Balanced Scorecard. Questo significa che oggi le nostre imprese hanno bisogno di un bollino di garanzia, non si potrà cedere o affittare l’impresa se non misurata dal punto di vista degli adeguati assetti.

Diventa quindi centrale ed indispensabile per ogni impresa avere una perizia con la misurazione in un primo momento degli adeguati assetti e successivamente della continuità aziendale, nel pieno rispetto dell’art. 2086 cc. 

Il nostro Studio è in grado di rilasciare una perizia dettagliata con tutti i particolari della misurazione e una certificazione sul possesso o meno degli adeguati assetti in conformità dell’art. 2086 cc.. ed in conformità all’art. 3 comma 3 D.lgs. 14/2019. 

Il Cruscotto di ControlloⓇ,  primo e unico software cloud in Italia basato proprio sulla Balanced Scorecard, è in grado di analizzare variabili qualitative che influenzano il risultato che soltanto in un secondo momento vanno ad incidere sul bilancio. 

E’ questo il motivo per cui l’analisi di bilancio e del rendiconto finanziario da sole non bastano anzi sono fuorvianti perché analizzano dati passati e quindi inutili.

La tua impresa è dotata di adeguati assetti organizzativi, 

amministrativi e contabili?

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